giovedì 9 aprile 2009

EPPURE A ME SEMBRAVA FOSSE UNO STATO LAICO

«La nostra stella, o Signori, ve lo dichiaro apertamente, è di fare che la città eterna, sulla quale 25 secoli hanno accumulato ogni genere di gloria, diventi la splendida capitale del Regno italico»

Il vecchio Camillo Benso con questa frase mise le basi non solo per l'annessione dello stato pontificio all'allora regno italico (ancora in fase fetale) ma privò il papa del potere temporale del quale andava particolarmente geloso e al quale rinunciò a malincuore. Quello che successe dopo lo sappiamo: Pio IX ci rimase male e si rintanò nella città del vaticano. Questo accadeva nel settembre del 1870.

E' nel 1929 che il Duce (ex giornalista,ex neutralista,ex socialista), al secolo Benito Amilcare Andrea Mussolini (classe 1883) per trovare consensi fra il condizionabile, ignorante e acerbo popolo italico ha la bella pensata di riconciliarsi con il papa scendendo a discutibili compromessi conosciuti come Patti Lateranensi ( del vecchio Benni possiamo dire tutto fuorchè fosse un buon cristiano). E' con prepotenza che la fede ritrovata viene inserita nello stato fascista che ne fa religione di stato e ne obbliga l'insegnamento.

La nostra costituzione afferma che la laicità è un "principio supremo dello Stato"...c'è qualche cosa che non mi torna. La chiesa ha tutto il diritto di esprimere la sua opinioni ma lo stato, il governo ha il dovere di ignorarla. I danni causati dall'eccessiva “attenzione” alle posizioni pontificie hanno frenato il nostro paese (come se non avesse già abbastanza problemi) negli ultimi 50 anni (è come fare lo sgambetto a uno zoppo...è inutile. Ci pensa da solo). In Italia soffriamo la mancanza di un partito laico che abbia peso. Gli unici a difendere i valori dellla laicità sono i radicali che hanno promosso e vinto battaglie fondamentali per formare l'attuale stato italiano; ora non bastano più e il governo si fa condizionare in maniera vergognosa dalla parola del pontefice che come ho detto precedentemente dovrebbe essere senza dubbio ascoltata e subito dopo ignorata, specie quando in ballo ci sono questioni di importanza vitale come la ricerca sulle staminali il cui studio potrebbe segnare una svolta nella lotta contro malattie e disfunzioni attualmente incurabili.

Si è da poco conclusa la vicenda di Eluana Englaro che è stata protagonista di tg e giornali nell'ultimo anno. Non è il primo caso ma speriamo sia l'ultimo. Il “caso Englaro” come è stato battezzato è stato fondamentale per far emergere una imperdonabile lacuna nella legislatura italiana, lacuna che ci siamo guardati bene dal colmare per anni. Mentre in tutta europa si legiferava in proposito, noi (italiani) ci siamo accorti che anche se non siamo piu' in grado di: parlare, vedere, sentire suoni, caldo, freddo, praticamente niente, quella è ancora vita e va difesa anche contro la volontà. Noi italiani ci siamo innalzati al di sopra della democrazia e fra una libertà e l'altra abbiamo deciso che un malato terminale non è libero di decidere quando non ha piu' intenzione di tirare la corda, per amor di chiarezza non sto dicendo che bisogna mettere una pistola in mano a chiunque stia passando un momento difficile e esprima il desiderio farla finita, ma è un dovere rispettare la volontà dell'individuo che privato delle condizioni basilari per un esistenza dignitosa faccia la scelta razionale di porre fine alla sua vita o quanto meno di non essere legato con ogni mezzo a un corpo che non sente piu' come alleato e di liberarsene in modo naturale seguendo il processo piu' che naturale conosciuto come morte. Se non ci fosse stato l'intervento di un chirurgo che le ha messo il sondino gastrico Dio si sarebbe preso Eluana parecchi anni fa.

Sua eminenza il dottor cavaliere Silvio Berlusconi (che come Benito di sicuro è tutto fuorchè un buon cattolico) e il suo seguito di fedeli non hanno trovato niente di meglio da fare che ritrovare la fede e proporre una legge da stato etico che fa tutto fuorchè rispettare il principio di laicità dello stato. Probabilemente si è ricordato dei famosi patti lateranensi che in passato una loro efficacia l'hanno avuta e nella disperata lotta per raccimolare fino all'ultimo voto ha pensato bene che fossero una via percorribile. Il caro premier ha venduto il culo degli italiani ai preti (articolo apparentemente molto apprezzato da una parte del clero, ma questa è un altra storia). Non essendogli riusciti miracoli a parte ovviamente la moltiplicazione di decreti ad personam e processi dai quali è uscito “miracolosamente” pulito ha visto questa come unica via per la santità.

Sull'argomento ci sarebbe da scrivere pagine su pagine ma ritengo di essere stato fin troppo prolisso, mi limito quindi a concludere.

Riconoscere lo stato Italiano come laico sarebbe come riconoscere quello stalinista come democratico... Mi sembrano (per usare un eufemismo) esagerazioni.


1 commento:

  1. Dai, non fa sempre tutto così schifo. Leggi qua:
    http://nichilismo.ilcannocchiale.it/2009/04/14/il_bocchino_che_non_ti_aspetti.html

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