mercoledì 25 marzo 2009

Bombardiamo la crisi! Il governo si presta a spendere 14miliardi per comprare 131 bombardieri


E' di quest'oggi la singolare notizia (naturalmente taciuta dai media) della nuova "idea" del governo per contrastare la crisi: Bombardarla! Letteralmente.
Quest'ultimo, infatti, sta "esortando" il parlamento a dare il via libera ad un progetto riguardante la costruzione di 131 bombardieri F35 JSF che costeranno ai contribuenti 14 miliardi di euro dilazionati in 15 anni; alla faccia della crisi! L'acquisto di questi caccia è stato definito, nei mesi scorsi, "assolutamente vitale per la difesa (del nostro paese)" dal Capo di Stato Maggiore della Difesa Vincenzo Camporini. In realtà, da fonte Peacereporter, si scopre che, per il controllo dello spazio aereo italiano, sono già stati spesi 7 miliardi di euro per l'acquisto di 121 caccia Eurofighter in sostituzione dei vecchi F-104.
Il costo per un solo esemplare di F35 equivale (secondo l'associazione Sbilanciamoci!) al valore di 400 asili nido o all'indennità di disoccupazione per 80mila precari. L'utilizzo di questi aerei sarà destinato soprattutto alle "missioni di pace", nonostante quest'arma venga definita troppo costosa, molto discutibile dal punto di vista operativo, ed incoerente per tali scopi da diversi paesi occidentali. Secondo il Ministero della Difesa, questo progetto creerà 10.000 posti di lavoro determinando un forte incremento del Pil, dato che nel programma partecipa anche finmeccanica. Non posso fare a meno di chiedermi se questa operazione di riarmo sia così necessaria per uscire dalla crisi (dato il suo fine ultimo); negli ultimi mesi abbiamo potuto notare tagli a pioggia all'istruzione, all'amministrazione pubblica ed alle forze dell'ordine, senza riscontrare miglioramenti a livello di strutture pubbliche e servizi. Mi chiedo come può un governo accantonare problemi di maggior priorità per poi stanziare questi miliardi all'industria bellica. Spero solamente che il collaudo di questi armamenti venga svolto sui cieli dell'Isola della Maddalena e di Arcore.

Allego qui l'atto del governo da sottoporre al parlamento (fonte Peacereporter)

domenica 22 marzo 2009

Altre "minacce" di censura per il web: Ora è il momento di Alfano


Come poteva mancare il guardasigilli Angelino Alfano (noto per il lodo salva premier che porta il suo nome e per la incredibile somiglianza con il mafioso Sonny del film Bronx) alla combriccola dei censori del web? Non poteva proprio. Sentitosi in disparte, ha deciso di “contribuire” anche lui a porre fine a questa ultima forma di libertà di espressione. La sua battaglia contro la rete si è incentrata perlopiù sulla maggiore community video di internet: Youtube. Venerdì, rispondendo ad un bambino presente ad un incontro pubblico del pdl (testimoni poi hanno affermato che non era un bambino, ma il ministro Brunetta con lo zaino dei Gormiti), ha dichiarato quanto segue: “Appena i tecnici del governo Berlusconi troveranno il modo di intervenire nella difficile realtà del web, arriverà una nuova legge per contrastare gli abusi sempre più frequenti su Internet. Come in Youtube ad esempio. Vogliamo intervenire”. Sinceramente non so a che abusi si riferisse; probabilmente pensava ai vari video “compromettenti” diffusi sul sito, che raffigurano l'immagine di Berlusconi schernito dai principali media mondiali (non sia mai che gli italiani vengano a sapere che siamo lo zimbello d'Europa!), o magari si riferiva filmati che raccontano la verità nuda e cruda sulla classe politica italiana, senza censura.

Credo che il ministro Alfano non abbia ancora capito che internet non è la Rai; non basta un consiglio di vigilanza. Spero solo che il governo capisca, prima o poi, che la “sfida” di controllo del web è troppo grande anche per lui (non gli bastano i principali media nazionali?). Lo spero ma non credo che succederà.

venerdì 20 marzo 2009

IL PAESE DEI FURBI

Ieri sera ero al bar, mi bevevo la mia amata Sambuchina e parlavo del più e del meno con un mio amico; si facevano i soliti discorsi da bar. Oggi, in particolare, mi lamentavo del fatto che la mia vita notturna (Sambuca compresa) mi costa ogni giorno di più e che, pertanto, a breve dovrò smettere di condurre la mia solita vita da rock star … Sembrava un discorso logico MA, ingenua, dimenticavo chi avevo di fronte: “esiste una soluzione alle tue pene finanziarie” mi suggerisce il mio interlocutore “ basta sposare un extracomunitario in cerca della cittadinanza e per te, che sei donna, il compenso è di 8000 euro .. ricevimento e anello incluso”. Purtroppo non era uno scherzo .. ho scoperto, infatti,che molti ragazzi italiani, precari, sbandati, un pochino drogati, ma essenzialmente definibili di buona famiglia ( come amo questo aggettivo) accettano di sposare donne africane (le più “oneste” e molte volte in cerca di lavoro ) o donne albanesi ( con mediazione del pappone di turno) ottenendo in cambio circa 5000 euro.. perché, essendo l’ uomo più pirla, l’ offerta nel mercato è maggiore. La notizia non mi ha sconvolto, anzi devo dire che al modico prezzo di 8000 euro quasi, quasi un immigrato me lo sposo anche io.. tanto che lo rivede più?? Si tratta pur sempre di matrimoni fasulli. Purtroppo, però, in questi giorni si discute alla camera del così detto ddl, decreto sicurezza che introduce, tra le altre cose, il reato di immigrazione clandestina e toglie il divieto di denuncia dell’ immigrato irregolare per medici e insegnanti. Ora, molti potrebbero sostenere che il fatto che ci siano stranieri disposti a truffare per ottenere la cittadinanza è un ulteriore conferma della necessità di usare il pugno duro con gli immigrati ma, a me ,invece, tutto ciò sembra il classico esempio di “Italianata”. Dimentichiamo troppe volte che l’ immigrazione non è nuovo tipo di influenza che colpisce la sola povera Italia: i popoli migrano da secoli, fin da quando eravamo scimmie e noi Italiani dovremmo saperlo bene. Cosa pretendiamo?? Di sconfiggere l’ immigrazione clandestina dichiarandola reato? O meglio di spaventare i cattivi, brutti e sporchi extracomunitari impedendo loro di andare dal nostro bravo medico Italiano?? Perché non parliamo invece di lotta alle organizzazioni mafiose che guadagnano milioni di euro trasportando uomini da un continente all’ altro in condizioni disumane? L’ immigrazione non può essere fermata, può essere controllata e modellata secondo le esigenze dello stato ospite. L’ Italia non sta facendo niente di tutto ciò : sta solo criminalizzando il migrante con l’ evidente risultato che i più deboli e i più onesti rimarranno intrappolati nella serie di divieti che il nostro governo ha creato, mentre i più furbi sopravviveranno con mille stratagemmi e noi ci troveremo dei nuovi cittadini italiani esattamente come quelli vecchi : disonesti.

giovedì 19 marzo 2009

Pronta per il Viminale la lista dei poliziotti arrestati per cocaina: Uno di loro era già stato condannato per le violenze del G8


E' del 13 febbraio la notizia dell'arresto, da parte della guardia di finanza (grazie all'uso di intercettazioni telefoniche), di 2 agenti di polizia, operanti nella questura di Genova, per spaccio di cocaina. Da quel giorno l'inchiesta si è allargata a macchia d'olio in molte questure italiane, arrivando a stilare, quest'oggi, la lista dei 25 agenti considerati consumatori abituali di cocaina, pronta per essere inviata al Viminale. Dall'articolo pubblicato quest'oggi sul Corriere Della Sera (autore Marco Imarisio), emerge che l'indagine ha portato alla luce un quadro agghiacciante riguardo a questi tutori della legge; sono stati arrestati ed indagati poliziotti che hanno lavorato nelle procure di Milano, Asti, Lodi, Novara, Mondovì e Genova, ed i magistrati hanno prova di credere che (cito testuali parole): "Gli agenti abbiano goduto di una rete di connivenze. Non un complotto da parte di cittadini al di sopra di ogni sospetto".
La scoperta di questo traffico è avvenuta quasi in maniera casuale: Dopo l'arresto nel 2007 dell'agente Massimo Pigozzi, fermato per aver violentato 3 prositute nelle questura di Genova (già condannato nel luglio 2008 per violenze inferte a dei manifestanti del G8 nella casema di Bolzaneto), si è deciso di intercettare le telefonate di un suo collega di turno. Da quest'ultime (a dir poco aberranti) sono emersi diversi riferimenti a festini a base di cocaina, che hanno fatto scattare i controlli.

Questi fatti hanno letteralmente minato la credibilità del lavoro degli agenti onesti operanti nella Polizia di Stato, che tutti i giorni rischiano la vita per tentare di mettere un pò di ordine nella nostra bella Italia (ai quali vengono tagliati, tra l'altro, sempre più i fondi).
Quello che, sinceramente, mi indigna di più è il tentativo di limitare l'uso delle intercettazioni telefoniche da parte del governo che hanno proprio permesso alla GdF di scoprire queste "Mele marce" (per utilizzare il termine usato dal questore di Genova). Navigando su Youtube, ho trovato un video (pubblicato da RollingD83) che penso possa descrivere al meglio quello che vi ho esposto fin'ora:

martedì 17 marzo 2009

Ratzinger riguardo all'Aids: I preservativi non servono, anzi, aumentano il problema


Ancora una volta Benedetto XVI ha fatto parlare di se. Quest'oggi il santo padre ha tenuto una conferenza a bordo dell'aereo del Vaticano (in rotta verso il Camerun, per il "tour" papale in Africa) dichiarando quanto segue riferendosi al problema dell'Aids (dilagante nei paesi di quel continente): "non si può superare con la distribuzione dei preservativi che, anzi aumentano i problemi". La soluzione proposta da quest'ultimo è ''una umanizzazione della sessualità, cioè un rinnovamento spirituale e umano che comprende un nuovo modo di comportarsi gli uni verso gli altri, e in secondo luogo una vera amicizia nei confronti delle persone che soffrono''. Dopo questa a dir poco sconcertante notizia, non ho potuto fare a meno di pensare a quanto possano forviare queste frasi, dette da un personaggio così autorevole (soprattutto in Africa). La posizione della chiesa a riguardo non è una novità, ma, a parer mio, l'alto prelato non ha potuto trovar momento peggiore per ribadirne quest'ultima. Nelle soluzioni ha parlato di rinnovamento spirituale da parte delle popolazioni, non sarebbe male che parlasse piuttosto di un ammodernamento delle posizioni del Vaticano (che, oltre che ad essere arretrate, sembrano regredire, in maniera anche abbastanza veloce). Spero che, in realtà, i media abbiano solamente frainteso le frasi del pastore tedesco; dato che, essendo un uomo di chiesa (e quindi casto), non ha mai potuto utilizzare i cosiddetti "condom", ne tantomeno carpirne al meglio il loro funzionamento: Probabilmente pensa che si riempino d'acqua e che si utilizzino come gavettoni (che, in questo caso, possono aumentare davvero i problemi, soprattutto in paesi con gravi carenze idriche come quelli africani).

sabato 14 marzo 2009

Droga: Risultati fallimentari, ma Giovanardi non demorde


Il tema droga è uno di quelli più discussi nello scenario politico degli ultimi 20 anni e, dall'entrata in vigore della legge Fini-Giovanardi (l. 49/2006 che abolisce le distinzioni tra droghe leggere e droghe pesanti equiparandone la pena), i dati mostrati alla conferenza di Trieste non potevano risultare peggiori: aumentano gli arresti e le denunce dei consumatori (7,5%) soprattutto per cannabis, ma al tempo stesso diminuiscono i sequestri (-10%), portando le carceri ad essere sovraffollate soprattutto di tossicodipendenti (che sono tutt'ora il 26,8% del totale dei detenuti); i "fatturati" annuali delle associazioni criminali crescono (arrivando a 300miliardi di dollari) portando un aumento della produzione di sostanze illegali. Questi numeri possono solamente definire con maggior chiarezza la situazione totalmente fallimentare della "crociata" proibizionista portata avanti dal sottosegretario Giovanardi che, tra l'altro, non tende a cambiare rotta dichiarando che le tabelle vanno aggiornate abbassando i livelli di consumo personale (portando, così, solamente ad un aumento degli arresti). Le dichiarazioni del presidente della camera sull'argomento sono le seguenti: "Non esiste un diritto a drogarsi e drogarsi è un illecito per i danni alla persona e alla società" (questa negazione dei diritti allora, a parer mio, dovrebbe essere estesa anche al consumo di alcool e tabacco essendo droghe che possono essere molto più pericolose della stessa cannabis, oggi illegale). Io, personalemente, non sono favorevole ad una legalizzazione di tutte le sostanze stupefacenti, ma sono convinto che sia necessaria una netta distinzione a riguardo (non si può equiparare uno spinello ad una siringa di eroina) e ad una più corretta informazione (quest'ultima è distorta per lo più dalle stesse politiche, definendone tutto il male possibile o tutto il bene possible), tale da poter affrontare il problema in maniera piu oggettiva. Non si può continuare ad arrestare i cosiddetti "pesci piccoli" (come nel caso el 17enne romano in comunità da 5 mesi per essere stato colto in flagrante con 3 grammi di hashish) portando avanti solamente un clima di terrore inutile. Personalmente credo che con la sola repressione il problema non sarà mai risolto.

Vi allego il link del "Libro Bianco sulla Fini-Giovanardi" presentato alla conferenza di Trieste dalle associazioni Antigone, Forum Droghe e La società della Ragione. Nel documento sono illustrati e commentati i dati sulle conseguenze penali e sulle sanzioni amministrative della legge.

giovedì 12 marzo 2009

La notte dei pianisti viventi: Aggirata la norma delle impronte in parlamento


E' di poco fà la notizia ANSA riguardante il ritorno dei famigerati pianisti del parlamento. L'episodio è accaduto stamane alla camera (durante il voto sulle mozioni anti-crisi, tra cui quella di Franceschini sull’assegno di disoccupazione) dove i deputati Guido Dussin della Lega e Carmelo Lomonte del Mpa hanno votato anche per i "compagni di banco" assenti (Matteo Salvini ed Elio Belcastro). Il fatto in se non è una novità (infatti era già accaduto molte altre volte che qualche deputato "furbetto" schiacciasse il pulsante per la votazione al posto di qualche deputato assente), ma quello che fa discutere è che è stato compiuto a 3 giorni dall'entrata in funzione del sistema di voto con il rilevamento delle "minuzie" (cioè delle impronte digitali), voluto dal presidente della camera Gianfranco Fini per contrastare questo fenomeno. Questo avvenimento ha, difatto, reso pubblica la possibiltà di aggirare la norma. Il trucco è semplice: I due deputati hanno in pimis espresso tranquillamente la loro votazione col sistema delle minuzie e, successivamente, hanno premuto il pulsante dei vicini Salvini e Belcastro (che utilizzano ancora il vecchio sistema dato che appartengono al gruppo dei 21 parlamentari rifiutatisi di rilasciare alla camera le proprie impronte), ottenedo così l'effetto voluto cioè deputato assente e voto di quest'ultimo espresso (mistero proponibile alla trasmissione Voyager di Giacobbo). Emblematico, tra l'altro, anche il tentativo di Dussin di coprire con la gazzetta dello sport l'azione illecita che stava compiendo (roba da parodia satirica). Questo episodio fa molto pensare dato che per installare il nuovo impianto di votazione sono stati spesi fondi pubblici pari a 500mila euro, resi un'inutile spesa dopo stamane. La dichiarazione di Fini sull'accaduto è stata abbastanza discreta: "Pare sia accaduto che due deputati che votavano con il nuovo sistema, abbiamo votato per un compagno di banco che aveva rifiutato il nuovo sistema di voto e votava ancora con il vecchio sistema. Se questo è veramente accaduto, e stiamo facendo le verifiche necessarie, non vi è dubbio che chiederò all’Ufficio di Presidenza di sanzionare ogni irregolarità".
Concludendo spero solamente che su questo fatto vengano presi i dovuti provvedimenti ed invito il Presidente Della Camera a definire l'obbligatorietà del rilascio delle impronte per ogni parlamentare permettendo così che atti di questo tipo non abbiano un domani. A voi i commenti

mercoledì 11 marzo 2009

Anche la Carlucci vuole censurare il web


Come se non bastasse l'emendamento D'Alia passato al senato per imbavagliare il web, anche l'on. Gabriella Carlucci (fotografia a fianco) ha deciso di scendere in campo, proponendo una legge per stringere un cappio intorno al collo della rete. La proposta, dal titolo quasi ridicolo dato il fine ultimo (“Internet territorio delle libertà, dei diritti e dei doveri”), avrebbe lo scopo ufficiale di contrastare il fenomeno della pedopornografia online; ma diverse stranezze sono presenti in questa “teoria” legislativa: Nel documento non è presente nessuna parola (benchemeno un articolo) che si riferisca al contrasto dell'aberrante pratica (pedofilia), ma vieta perlopiù l'anonimato online. Ma andiamo ad analizzarlo più nel dettaglio: Nei 4 articoli in cui si presenta, il più interessante è il secondo; nel primo comma “E’ fatto divieto di effettuare o agevolare l’immissione nella rete di contenuti in qualsiasi forma (testuale, sonora, audiovisiva e informatica, ivi comprese le banche dati) in maniera anonima” (oltre che essere utopico, va a ledere il diritto di privacy dei cittadini, tanto a cuore al governo per quanto riguarda la norma anti-intercettazioni); nel secondo comma si specifica la responsabilità (con possibilità di sanzioni) dei provider che consentono pubblicazioni (di ogni tipo, quindi anche testuali come un commento) anonime (ancora più utopico del primo); il terzo comma, a parer mio il più interessante, propone di utilizzare le stesse norme relative alla stampa per quanto riguarda i reati di diffamazione (praticamente si potrebbe trattare giuridicamente un blog al pari di un quotidiano di stampa nazionale, con un possibile oscuramento preventivo del suddetto). Ancora una volta, secondo me, si sta attuando un tentativo di repressione dell'unica forma di libera espressione che è rimasta nel nostro paese (trasformando quest'ultimo in un bel regime mediatico). Per concludere vorrei consigliare all'onorevole “soubrette” Gabriella Carlucci, di consultare, la prossima volta, almeno qualche esperto del settore, dato che, da questa proposta di legge, sembra che lei non sappia nemmeno accendere un computer. A voi i commenti

martedì 10 marzo 2009

Conversazioni ferroviarie

Venerdì pomeriggio tornando in treno da Milano, ho avuto il piacere di intrattenere una conversazione con due miei compagni di sventura, due simpatici signori torinesi che stavano ringraziando come me le Fs per l’ ennesimo inspiegabile blocco nel nulla del mio treno preferito: il Torino Milano. È stata una discussione interessante come non ne facevo da tempo: abbiamo iniziato pacatamente a lamentarci di tutti i mali dei treni che, se non ve ne siete ancora accorti, aumentano ogni giorno di più. Ricordo a tal proposito che il mio abbonamento Novara - Milano che 5 anni fa pagavo 45.50 euro, oggi mi costa 56.50 e aumenterà nei prossimi mesi fino a diventare circa 60 euro. Ovviamente nel prezzo del biglietto sono anche comprese tutte le diverse malattie infettive che non puoi non prenderti se viaggi Fs.. farsi un giro sui treni del passante linea s6 per credere. Poi, fra noi tre viaggiatori la conversazione è proseguita. Uno dei miei interlocutori ci ha raccontato che molto tempo fa gli era capitato di visitare a Firenze un centro per le riparazioni dei treni efficiente, ben curato e con un autentico patrimonio di tecnologia e conoscenze. Alcuni anni fa ci è tornato per trovare al suo posto un rudere in decadenza. Già, perché oramai da una decina di anni le riparazioni del materiale rotabile sono state esternalizzate date, cioè, in gestione a privati tramite concorsi pubblici di nota trasparenza, con il risultato che sul mio treno preferito si rompono porte , carrozze, riscaldamenti nonostante le date della revisione siano recenti. Per usare le parole del mio compagno di viaggio” sono proprio revisionati con il culo”. Ma potevamo solo parlare dei treni? Essendo tutti e tre pendolari ci siamo fermati a sognare ,proprio come degli adolescenti, un mondo perfetto in cui attorno alle più grandi città d’ Italia per esempio Torino e Milano sia costruita una rete di trasporti metropolitani che colleghi tutto l’ Hinterland togliendo il traffico dalle strade e dalle ferrovie, sull’ esempio di tutte le città europee prima fra tutte Londra. E poi, quasi vergognandoci dei nostri sogni adolescenziali, ci siamo tornati alla dura realtà, la realtà di un' Italia che nonostante i crescenti problemi che ha con i trasporti per noi comuni mortali, noi poveri pendolari, preferisce costruire IL PONTE.. non che il ponte non sia una cosa utile ma che senso ha spendere miliardi su miliardi un ponte che colleghi Reggio Calabria e Messina quando, e lo dico per esperienza, per arrivare a Reggio da Taranto devi affrontare almeno 8 ore di viaggio sulla strada delle morte, la ss 106? E così parlando siamo arrivati a Novara dove ho salutato i miei compagni di sventura ma, ripensandoci, mi faccio delle domande. Innanzitutto mi chiedo in che democrazia viviamo se gente come i pendolari e,più in generale, i molti italiani che usano i trasporti pubblici devono subire le angherie di un sistema che non funziona senza potere fare sentire la loro voce? Perché se i treni sono sporchi e in ritardo io non posso far sentire la mia voce e soprattutto prendermela con qualcuno, fare assumere le responsabilità a qualcuno? Perché solo ragionando con il buon senso la maggioranza degli italiani individua delle priorità nella lista delle cose da fare per ricostruire questo paese mentre i politici e i manager italiani sono lontani anni luce dalle nostre esigenze? E Soprattutto perché di fronte a un sistema di trasporti da paese del terzo mondo e a tante altre cose, nessuno si scandalizza.. o meglio SI INCAZZA profondamente ma siamo tutti rassegnati al fatto che in Italia le cose non cambieranno mai?

venerdì 6 marzo 2009

Altri tagli alla sicurezza: Il governo prepara il clima giusto per le ronde.


L'insicurezza nel nostro paese cresce di giorno in giorno, ma quelli che diminuiscono sempre piu sono i fondi alle forze dell'ordine. Altri tagli indisciminati del governo sono stati inflitti sulle teste dei già impoveriti tutori della legge. I numeri parlano da soli: 254 milioni per il 2009, 270 per il 2010, e 480 per il 2011. Preoccupante anche la situazione descritta dai principali sindacati di polizia sulla questione delle "volanti in garage" per mancanza di benzina; L'Associazione Nazionale dei Funzionari di Polizia ha dichiarato quanto segue: "A Roma, dall'inizio dell'anno si sono fermati 250 mezzi. E a Napoli sono in garage in attesa di manutenzione 228 auto con i colori della polizia, 108 del tipo normale"; e il drammatico quadro non si ferma qui (a Milano, ad esempio, mancano 600 agenti e 257 auto sono ferme perché mancano i fondi per le riparazioni). La crisi, in questi ultimi tempi, si sta facendo davvero sentire, tanto che il governo non sa dove "mettere le mani" per trovare fondi alla sicurezza (pur essendogli pervenuti consigli dall'opposizione riguardanti un recupero di "liqiudi" colpendo l'evasione fiscale ormai a livelli mostruosi, tassando i redditi piu alti, o ancora riducendo ad un solo giorno le elezioni previste per giugno, per risparmiare almeno qualche milione); nonostante ciò, il ministro Maroni definisce il problema come inesistente e, anzi, dichiara che gli stanziamenti destinati all'ordine pubblico sono aumentati e aumenteranno, mentre intanto il Viminale invia circolari alle questure italiane, invitandole a risparmiare sulle indagini dato che "la decurtazione degli stanziamenti per il capitolo delle missioni è stato, per il 2009, particolarmente rilevante". Questo è davvero un brutto momento per l'economia, non lo metto in dubbio, e la crisi non salva nessuno stato (ne rossi, ne neri e nemmeno azzurri), ma le azioni attuali del governo rasentano davvero l'assurdo. Il nostro caro Presidente del Consiglio continua ad avere un chiodo fisso nel cervello: Il ponte sullo stretto di Messina che, senza che sia stata poggiata nemmeno la prima pietra, è gia costato agli italiani 200 milioni di euro dalla precedente legislatura "PDLina", quando al progetto ci pensava l'ex ministro Lunardi (consulenze alla "ragionier Cane" di Mai Dire). Questo progetto svuoterà le casse statali di 6 miliardi di euro, che sarebbero potuti servire per sistemare la situazione spiegata poc'anzi (o la miriade di altre disastrose situazioni di importanza maggiore).
Concludendo, vorrei rassicurare voi cari lettori: Allo stato non mancano i soldi per la benzina (o riparazioni) per le sue auto, la prova sono le auto blu (con tanto di parlamentare felice a bordo) che sfrecciano tranquillamente con il serbatoio pieno fino all'orlo; questa dei talgi è, in realtà, solo un'altra "brillante" idea del governo: Dopo la "giustizia fai da te" delle ronde, arriverà presto il "pieno fai da te" per la polizia.

martedì 3 marzo 2009

Crisi della "munnezza" risolta: Ma, stranamente, se ne sente ancora la puzza.


Quest'oggi è stato presentato il rapporto annuale di Legambiente 2009, elaborato dall’istituto di ricerche Ambiente Italia, sullo stato di salute del nostro bel paese. La situazione, purtroppo, non è buona, soprattutto per quanto riguarda i livelli di inquinamento dell'aria provocati dai PM10; la "notizia inaspettata", però, sono i numeri presentati dall'istituto inerenti alla crisi dei rifiuti, che definisce quest'ultima non risolta (al contrario delle dichiarazioni del governo) soprattutto nel centro-sud. Riporto parte del rapporto:
Il 54% dei rifiuti urbani in Italia viene ancora smaltito in discarica, con il record della Sicilia che raggiunge la percentuale del 94%. Negli ultimi 15 anni 5 regioni - Calabria, Campania, Lazio, Puglia e Sicilia - sono state commissariate per l’emergenza rifiuti, costata agli italiani circa 1,8 miliardi di euro, senza aver ottenuto alcun risultato tangibile. Clamoroso il ritardo impiantistico nel meridione d’Italia dove è attivo addirittura il 47% delle discariche di tutto il Paese, solo il 14% degli impianti di compostaggio di qualità e il 28% degli impianti per il trattamento meccanico biologico. Altre due emergenze riguardano invece tutto lo Stivale: l’aumento della produzione nazionale dei rifiuti urbani (+12% dal 2000 al 2006, nonostante esistano esperienze europee dove la prevenzione è stata praticata con successo come in Germania, Regno Unito, Belgio e Svezia) e il fenomeno degli smaltimenti illeciti di quelli speciali (nel 2005 ne sono scomparsi nel nulla 19,7 milioni di tonnellate, formando un’immaginaria montagna con base di 3 ettari e alta 1.970 metri e alimentando un business illegale annuo di circa 4,5 miliardi di euro).
Le ricerche (fortunatamente), tuttavia, parlano anche di miglioramenti soprattutto nei paesi del nord ed in Sardegna (dove, durante la presidenza Soru, è passata dal 3% nel 2002 al 38% nel dicembre 2008); insomma, qualche miglioramento, seppur esiguo, c'è stato.
Le richiese di Legambiente al governo sono le seguenti:
Al Governo chiediamo di garantire la certezza normativa, a partire dal passaggio tassa/tariffa, senza ulteriori proroghe e slittamenti; di chiudere la stagione dei commissariamenti per l’emergenza rifiuti nel Centro Sud, che ha portato solo sperpero di risorse pubbliche e deresponsabilizzazione degli enti locali inadempienti, e di introdurre finalmente i delitti ambientali nel codice penale, con l’istituzione di un fondo per le bonifiche dei siti orfani.
Con questo,però, non voglio si pensi che il tutto sia partito dalla mala gestione del centrodestra a livello statale nell'ultimo anno (il problema infatti sussiste dal 94': Sia la sinsitra, sia la destra ed anche il centro hanno le mani in pasta in questo), ma nessuno, fino ad ora, aveva fatto credere che questo problema sia stato chiuso (quando, invece, quest'ultimo si sta espandendo a macchia d'olio colpendo le altre regioni).
A quanto detto poc'anzi si possono aggiungere i numerosi filmati e documenti presenti sulla rete (basta scrivere su youtube "crisi rifiuti verità" o parole connesse per smascherare la farsa del governo) che mostrano in maniera efficace la totale insolvenza del problema. Nonostante questo, il governo continua a definire il caso come "risolto"; una dichiarazione di Silvio berlusconi del 3 febbraio 2009 riportava quanto segue: "abbiamo risolto la tragedia rifiuti riportando lo Stato a fare lo Stato". La propaganda del pdl (monopolizzando per l'ennesima volta i media), in raeltà, ha solo fatto credere ai cittadini che questo sia avvenuto, mostrando le immagini di Napoli ripulita (il centro effettivamente è stato sgomberato "spostando" i rifiuti in periferia o pagando alla Germania cifre astornomiche per smaltire i rifiuti campani); ma la verità, come si è visto, è un'altra. Gli inceneritori in progetto (come quello di Acerra), secondo studi approfonditi, possono creare gravi danni (quali tumori ecc..) alle popolazioni circostanti, portando, tuttavia, buone entrate alle cosche (non è da sottovalutare); lo stesso vale per le discariche. Concludendo, credo che una risoluzione di questo problema sia lontana con i sistemi adottati fino adesso; finchè la classe politica non si accorgerà che è necessario un cambiamento drastico sulle politiche ambientali (soprattutto per quanto riguarda l'obbligatorietà della raccolta differenziata tutt'ora inesistente) penso che questa situazione andrà aggravandosi sempre più. Prima o poi, la nostra strapagata casta, si renderà conto che questo problema non sarà più gestibile (nemmeno con tentativi di "insabbiamento"), spero solo che allora non sarà troppo tardi.

MENTRE IL RE SE LA RIDE NOI PIANGIAMO

Ciao a tutti e soprattutto un ciao al caro Kenzo che mi ha dato l opportunità di collaborare al suo blog dandomi uno spazio per scrivere i miei pensieri. Non sono una lettrice accanita di blog ma credo molto in questi spazi.. ci credo perché oramai se c’è un'unica speranza per questo paese e per il nostro futuro … siamo noi … noi tutti , i nostri pensieri le nostre idee che partono dal basso , che vengono ragionate a partire dalla realtà quotidiana e che per questo rappresentano il modo migliore per costruire una nuova politica. Infatti, a mio parere, quello a cui oggi assistiamo in parlamento, su telegiornali e giornali sia tutto meno che politico. È successo qualcosa, oramai 15 anni fa, che ha distrutto una politica malata, ma vera, per sostituirne una nuova … APOLITICA . Questo qualcosa si chiamava, e purtroppo si chiama ancora Silvio Berlusconi. Sulle macerie dei due partiti più importanti , la Democrazia Cristiana e il Partito Socialista Italiano, codesto essere è riuscito a radunare un insieme di forze politiche eterogenee che vanno dalla destra fascista, superficialmente addomesticata, di An, ai sopravvissuti della Dc e del Psi fino ad alcuni liberali.. senza dimenticare la cara, vecchia, “colorata”, Lega.. Lui è il presidente operaio che è anche il più ricco imprenditore in Italia.Lui mette d’ accordo tutti nella sua casa delle libertà .. libertà, libertà,libertà. Già ma cosa significa libertà? E soprattutto cosa ci fanno in un partito delle libertà gente che non è liberale per nulla come An, la Lega ecc. ecc... e poi questo benedetto partito sarà veramente liberale?? Non sarebbe male che mi sia riconosciuta la libertà di morire se sono molto malato o la libertà di drogarmi senza finire in galera.. Ma in fondo la destra si sta rapidamente costruendo sotto la bandiera Berlusconi re.. il vero disastro è l’ armata branca leoni che noi pietosamente definiamo ancora sinistra.. nei prossimi giorni vi delizierò con un insieme di interventi degli esponenti di coloro che dovrebbero essere”di sinistra” e di cui si capisce solo una cosa.. ovvero che non sanno nemmeno loro che cosa sia sinistra.. e mentre loro meditano su se stessi l’ Italia si agita in preda ad una crisi isterica …. disoccupazione, morti bianche, il caso di Cogne, giustizia, precariato, Amici, sicurezza, immigrazione, crisi, l’ isola dei famosi, il papa.. Ecco , perché scrivo , ecco perché provo a PENSARE.. ho come la sensazione che tutto si stia muovendo senza un’ idea, un progetto e che il nostro paese vada avanti solo per forza d’ inerzia.. e l’ unico modo per ritrovare un po’ di buon senso e forse un grande ideale che si spinga ad agire è tenere i cervelli accesi , ragionare, discutere se è necessario.. per questo scrivo.. per questo penso..