giovedì 9 aprile 2009

EPPURE A ME SEMBRAVA FOSSE UNO STATO LAICO

«La nostra stella, o Signori, ve lo dichiaro apertamente, è di fare che la città eterna, sulla quale 25 secoli hanno accumulato ogni genere di gloria, diventi la splendida capitale del Regno italico»

Il vecchio Camillo Benso con questa frase mise le basi non solo per l'annessione dello stato pontificio all'allora regno italico (ancora in fase fetale) ma privò il papa del potere temporale del quale andava particolarmente geloso e al quale rinunciò a malincuore. Quello che successe dopo lo sappiamo: Pio IX ci rimase male e si rintanò nella città del vaticano. Questo accadeva nel settembre del 1870.

E' nel 1929 che il Duce (ex giornalista,ex neutralista,ex socialista), al secolo Benito Amilcare Andrea Mussolini (classe 1883) per trovare consensi fra il condizionabile, ignorante e acerbo popolo italico ha la bella pensata di riconciliarsi con il papa scendendo a discutibili compromessi conosciuti come Patti Lateranensi ( del vecchio Benni possiamo dire tutto fuorchè fosse un buon cristiano). E' con prepotenza che la fede ritrovata viene inserita nello stato fascista che ne fa religione di stato e ne obbliga l'insegnamento.

La nostra costituzione afferma che la laicità è un "principio supremo dello Stato"...c'è qualche cosa che non mi torna. La chiesa ha tutto il diritto di esprimere la sua opinioni ma lo stato, il governo ha il dovere di ignorarla. I danni causati dall'eccessiva “attenzione” alle posizioni pontificie hanno frenato il nostro paese (come se non avesse già abbastanza problemi) negli ultimi 50 anni (è come fare lo sgambetto a uno zoppo...è inutile. Ci pensa da solo). In Italia soffriamo la mancanza di un partito laico che abbia peso. Gli unici a difendere i valori dellla laicità sono i radicali che hanno promosso e vinto battaglie fondamentali per formare l'attuale stato italiano; ora non bastano più e il governo si fa condizionare in maniera vergognosa dalla parola del pontefice che come ho detto precedentemente dovrebbe essere senza dubbio ascoltata e subito dopo ignorata, specie quando in ballo ci sono questioni di importanza vitale come la ricerca sulle staminali il cui studio potrebbe segnare una svolta nella lotta contro malattie e disfunzioni attualmente incurabili.

Si è da poco conclusa la vicenda di Eluana Englaro che è stata protagonista di tg e giornali nell'ultimo anno. Non è il primo caso ma speriamo sia l'ultimo. Il “caso Englaro” come è stato battezzato è stato fondamentale per far emergere una imperdonabile lacuna nella legislatura italiana, lacuna che ci siamo guardati bene dal colmare per anni. Mentre in tutta europa si legiferava in proposito, noi (italiani) ci siamo accorti che anche se non siamo piu' in grado di: parlare, vedere, sentire suoni, caldo, freddo, praticamente niente, quella è ancora vita e va difesa anche contro la volontà. Noi italiani ci siamo innalzati al di sopra della democrazia e fra una libertà e l'altra abbiamo deciso che un malato terminale non è libero di decidere quando non ha piu' intenzione di tirare la corda, per amor di chiarezza non sto dicendo che bisogna mettere una pistola in mano a chiunque stia passando un momento difficile e esprima il desiderio farla finita, ma è un dovere rispettare la volontà dell'individuo che privato delle condizioni basilari per un esistenza dignitosa faccia la scelta razionale di porre fine alla sua vita o quanto meno di non essere legato con ogni mezzo a un corpo che non sente piu' come alleato e di liberarsene in modo naturale seguendo il processo piu' che naturale conosciuto come morte. Se non ci fosse stato l'intervento di un chirurgo che le ha messo il sondino gastrico Dio si sarebbe preso Eluana parecchi anni fa.

Sua eminenza il dottor cavaliere Silvio Berlusconi (che come Benito di sicuro è tutto fuorchè un buon cattolico) e il suo seguito di fedeli non hanno trovato niente di meglio da fare che ritrovare la fede e proporre una legge da stato etico che fa tutto fuorchè rispettare il principio di laicità dello stato. Probabilemente si è ricordato dei famosi patti lateranensi che in passato una loro efficacia l'hanno avuta e nella disperata lotta per raccimolare fino all'ultimo voto ha pensato bene che fossero una via percorribile. Il caro premier ha venduto il culo degli italiani ai preti (articolo apparentemente molto apprezzato da una parte del clero, ma questa è un altra storia). Non essendogli riusciti miracoli a parte ovviamente la moltiplicazione di decreti ad personam e processi dai quali è uscito “miracolosamente” pulito ha visto questa come unica via per la santità.

Sull'argomento ci sarebbe da scrivere pagine su pagine ma ritengo di essere stato fin troppo prolisso, mi limito quindi a concludere.

Riconoscere lo stato Italiano come laico sarebbe come riconoscere quello stalinista come democratico... Mi sembrano (per usare un eufemismo) esagerazioni.


martedì 7 aprile 2009

Ma cosa ci fa ancora li Bertolaso?


Dopo il terribile terremoto avvenuto in Abruzzo la notte tra domenica e lunedi (con scosse che continuano anche quest'oggi), la politica, giustamente, ha lasciato da parte polemiche e ha cercato un modo unanime di collaborazione per risolvere al più presto la situazione provocata da questa tragedia. Fin qui tutto bene; una domanda, però, mi sembra dovuta: Cosa ci fa ancora a capo della protezione civile Guido Bertolaso? A questo signore, noto all'Italia per aver "risolto" il problema dei rifiuti in Campania, sono stati conferiti, dal Consiglio Dei Ministri, tutti i ''poteri di attuazione degli interventi d'emergenza" per la situazione abruzzese. Spero solamente che "il simpatico uomo in polo e tuta blu" non risolva l'emergenza come ha fatto in Campania, dato che il 4 febbraio è stato indagato nell'inchiesta "Rompiballe", e dove le accuse vanno dal traffico illecito di rifiuti, falso ideologico, e truffa ai danni dello stato. Dall'inchiesta, secondo la procura, è emersa una «colossale opera di inquinamento del territorio, posta in essere anche grazie a connivenze presenti ai più alti livelli e perseguita anche confidando nella possibilità di nascondere, proprio sotto le tonnellate di quei rifiuti che si dovrebbero smaltire correttamente, la pessima gestione degli stessi».
Il 1 aprile, cambiando discorso, sempre Bertolaso, parlando di Giampaolo Giuliani (tecnico collaboratore dell'Istituto Nazionale di Astrofisica presso i laboratori nazionali del Gran Sasso dell'Istituto nazionale di fisica nucleare. Quest'ultimo è stato denunciato per procurato allarme, dopo aver annunciato l'imminenza di un terremoto nella zona di Sulmona e l'Aquila) ha chiesto una punizione esemplare per il tecnico definendo lui ed i suoi collaboratori "imbecilli che si divertono a diffondere notizie false". E' inutile dire che, effettivamente, Giuliani aveva ragione, anche se tutt'ora alcuni scienziati la definiscono una coincidenza (una sorta di Cassandra del 2009); resta il fatto che la denuncia c'è ancora e quest'ultimo non ha ancora ricevuto nemmeno delle scuse.
L'italia è un paese strano; se smaltisci rifiuti in maniera illecita fai carriera, mentre se prevedi un terremoto sei un pazzo visionario; in entrambi in casi ci sono in gioco delle vite, ma purtroppo la strada scelta da molti è la prima.

Allego qui un interessante articolo del Corriere del 1 aprile sulla previsione di Giuliani.

giovedì 2 aprile 2009

Mozione di Dell'Utri: Le emissioni di CO2 non compromettono il clima terrestre, anzi fanno bene.


E' passata quest'oggi in senato la mozione di alcuni senatori del pdl (tra cui il sommo scenziato Marcello Dell'Utri) in cui si definisce l'infondatezza delle teorie che confermano l'esistenza dei cambiamenti climatici dovuti all'emissione di CO2, richiedendo una riscrittura del protocollo di Kyoto ed un cambiamento delle direttive europee a riguardo. La mozione infatti è totalmente contraria alle posizioni della commisione europea che (cito la mozione) "costantemente dia per scontata l’attribuzione della responsabilità del riscaldamento globale in atto da circa un secolo nell’atmosfera terrestre all'emissione dei gas serra antropogenici (e tra questi soprattutto all’anidride carbonica prodotta dall’uso dei combustibili fossili)". Infatti, i senatori firmatari, definiscono che "una parte consistente e sempre più crescente di scienziati studiosi del clima non crede che la causa principale del peraltro modesto riscaldamento dell'atmosfera terrestre al suolo finora osservato (compreso fra 0,7 e 0,8 gradi centigradi) sia da attribuire prioritariamente ed esclusivamente all'anidride carbonica di emissione antropica". Questi ultimi danno "prova" di questo dichiarando di "segnalare che il livello dell’acqua negli oceani non sta aumentando a ritmo preoccupante, che i ghiacciai basati su terraferma nelle calotte polari non si stanno sciogliendo, che il numero e l’intensità dei cicloni ed uragani tropicali non sta aumentando, che negli ultimi dieci anni la temperatura media al suolo dell’atmosfera terrestre non risulta aumentata, che secondo gli oceanografi non vi è alcun rischio di blocco della corrente del Golfo, che negli scorsi mesi si è riformata la calotta polare nella stessa estensione di venti o trenta anni fa". Sicuri e decisi nelle loro parole infine stilano una nuova teoria: "Se pure vi fosse a seguito dell'aumento della concentrazione dell'anidride carbonica nell'atmosfera un aumento della temperatura terrestre al suolo, i conseguenti danni all'ambiente, all'economia e all'incolumità degli abitanti del pianeta sarebbero molto inferiori a quelli previsti nel citato Rapporto Stern e addirittura al contrario maggiori potrebbero essere i benefici". Tutto questo (che credo si commenti da sè) , naturalmente, è stato discusso e votato poco dopo che il presidente USA Barack Obama ha richiesto un vertice sull'ambiente all'Italia durante il G8 alla Maddalena.
Leggendo tali affermazioni mi è, letteralmente, ribollito il sangue (sarà l'effetto della CO2?). Vorrei proporre al senatore "climatologo" Dell'Utri e agli altri senatori firmatari della mozione di fare diversi respiri profondi attaccati ad un tubo di scarico di un'automobile; così facendo potrebbero davvero dimostrare che la CO2 può produrre davvero degli effetti benefici al mondo, eliminando certi personaggi.

Qui allego il link del testo della mozione discussa e votata oggi (fonte Senato).
Qui allego un articolo di Greenreport riguardante il vertice Climate talks (in corso a Bonn) che sfata queste "teorie" presenti nella mozione.

mercoledì 25 marzo 2009

Bombardiamo la crisi! Il governo si presta a spendere 14miliardi per comprare 131 bombardieri


E' di quest'oggi la singolare notizia (naturalmente taciuta dai media) della nuova "idea" del governo per contrastare la crisi: Bombardarla! Letteralmente.
Quest'ultimo, infatti, sta "esortando" il parlamento a dare il via libera ad un progetto riguardante la costruzione di 131 bombardieri F35 JSF che costeranno ai contribuenti 14 miliardi di euro dilazionati in 15 anni; alla faccia della crisi! L'acquisto di questi caccia è stato definito, nei mesi scorsi, "assolutamente vitale per la difesa (del nostro paese)" dal Capo di Stato Maggiore della Difesa Vincenzo Camporini. In realtà, da fonte Peacereporter, si scopre che, per il controllo dello spazio aereo italiano, sono già stati spesi 7 miliardi di euro per l'acquisto di 121 caccia Eurofighter in sostituzione dei vecchi F-104.
Il costo per un solo esemplare di F35 equivale (secondo l'associazione Sbilanciamoci!) al valore di 400 asili nido o all'indennità di disoccupazione per 80mila precari. L'utilizzo di questi aerei sarà destinato soprattutto alle "missioni di pace", nonostante quest'arma venga definita troppo costosa, molto discutibile dal punto di vista operativo, ed incoerente per tali scopi da diversi paesi occidentali. Secondo il Ministero della Difesa, questo progetto creerà 10.000 posti di lavoro determinando un forte incremento del Pil, dato che nel programma partecipa anche finmeccanica. Non posso fare a meno di chiedermi se questa operazione di riarmo sia così necessaria per uscire dalla crisi (dato il suo fine ultimo); negli ultimi mesi abbiamo potuto notare tagli a pioggia all'istruzione, all'amministrazione pubblica ed alle forze dell'ordine, senza riscontrare miglioramenti a livello di strutture pubbliche e servizi. Mi chiedo come può un governo accantonare problemi di maggior priorità per poi stanziare questi miliardi all'industria bellica. Spero solamente che il collaudo di questi armamenti venga svolto sui cieli dell'Isola della Maddalena e di Arcore.

Allego qui l'atto del governo da sottoporre al parlamento (fonte Peacereporter)

domenica 22 marzo 2009

Altre "minacce" di censura per il web: Ora è il momento di Alfano


Come poteva mancare il guardasigilli Angelino Alfano (noto per il lodo salva premier che porta il suo nome e per la incredibile somiglianza con il mafioso Sonny del film Bronx) alla combriccola dei censori del web? Non poteva proprio. Sentitosi in disparte, ha deciso di “contribuire” anche lui a porre fine a questa ultima forma di libertà di espressione. La sua battaglia contro la rete si è incentrata perlopiù sulla maggiore community video di internet: Youtube. Venerdì, rispondendo ad un bambino presente ad un incontro pubblico del pdl (testimoni poi hanno affermato che non era un bambino, ma il ministro Brunetta con lo zaino dei Gormiti), ha dichiarato quanto segue: “Appena i tecnici del governo Berlusconi troveranno il modo di intervenire nella difficile realtà del web, arriverà una nuova legge per contrastare gli abusi sempre più frequenti su Internet. Come in Youtube ad esempio. Vogliamo intervenire”. Sinceramente non so a che abusi si riferisse; probabilmente pensava ai vari video “compromettenti” diffusi sul sito, che raffigurano l'immagine di Berlusconi schernito dai principali media mondiali (non sia mai che gli italiani vengano a sapere che siamo lo zimbello d'Europa!), o magari si riferiva filmati che raccontano la verità nuda e cruda sulla classe politica italiana, senza censura.

Credo che il ministro Alfano non abbia ancora capito che internet non è la Rai; non basta un consiglio di vigilanza. Spero solo che il governo capisca, prima o poi, che la “sfida” di controllo del web è troppo grande anche per lui (non gli bastano i principali media nazionali?). Lo spero ma non credo che succederà.

venerdì 20 marzo 2009

IL PAESE DEI FURBI

Ieri sera ero al bar, mi bevevo la mia amata Sambuchina e parlavo del più e del meno con un mio amico; si facevano i soliti discorsi da bar. Oggi, in particolare, mi lamentavo del fatto che la mia vita notturna (Sambuca compresa) mi costa ogni giorno di più e che, pertanto, a breve dovrò smettere di condurre la mia solita vita da rock star … Sembrava un discorso logico MA, ingenua, dimenticavo chi avevo di fronte: “esiste una soluzione alle tue pene finanziarie” mi suggerisce il mio interlocutore “ basta sposare un extracomunitario in cerca della cittadinanza e per te, che sei donna, il compenso è di 8000 euro .. ricevimento e anello incluso”. Purtroppo non era uno scherzo .. ho scoperto, infatti,che molti ragazzi italiani, precari, sbandati, un pochino drogati, ma essenzialmente definibili di buona famiglia ( come amo questo aggettivo) accettano di sposare donne africane (le più “oneste” e molte volte in cerca di lavoro ) o donne albanesi ( con mediazione del pappone di turno) ottenendo in cambio circa 5000 euro.. perché, essendo l’ uomo più pirla, l’ offerta nel mercato è maggiore. La notizia non mi ha sconvolto, anzi devo dire che al modico prezzo di 8000 euro quasi, quasi un immigrato me lo sposo anche io.. tanto che lo rivede più?? Si tratta pur sempre di matrimoni fasulli. Purtroppo, però, in questi giorni si discute alla camera del così detto ddl, decreto sicurezza che introduce, tra le altre cose, il reato di immigrazione clandestina e toglie il divieto di denuncia dell’ immigrato irregolare per medici e insegnanti. Ora, molti potrebbero sostenere che il fatto che ci siano stranieri disposti a truffare per ottenere la cittadinanza è un ulteriore conferma della necessità di usare il pugno duro con gli immigrati ma, a me ,invece, tutto ciò sembra il classico esempio di “Italianata”. Dimentichiamo troppe volte che l’ immigrazione non è nuovo tipo di influenza che colpisce la sola povera Italia: i popoli migrano da secoli, fin da quando eravamo scimmie e noi Italiani dovremmo saperlo bene. Cosa pretendiamo?? Di sconfiggere l’ immigrazione clandestina dichiarandola reato? O meglio di spaventare i cattivi, brutti e sporchi extracomunitari impedendo loro di andare dal nostro bravo medico Italiano?? Perché non parliamo invece di lotta alle organizzazioni mafiose che guadagnano milioni di euro trasportando uomini da un continente all’ altro in condizioni disumane? L’ immigrazione non può essere fermata, può essere controllata e modellata secondo le esigenze dello stato ospite. L’ Italia non sta facendo niente di tutto ciò : sta solo criminalizzando il migrante con l’ evidente risultato che i più deboli e i più onesti rimarranno intrappolati nella serie di divieti che il nostro governo ha creato, mentre i più furbi sopravviveranno con mille stratagemmi e noi ci troveremo dei nuovi cittadini italiani esattamente come quelli vecchi : disonesti.

giovedì 19 marzo 2009

Pronta per il Viminale la lista dei poliziotti arrestati per cocaina: Uno di loro era già stato condannato per le violenze del G8


E' del 13 febbraio la notizia dell'arresto, da parte della guardia di finanza (grazie all'uso di intercettazioni telefoniche), di 2 agenti di polizia, operanti nella questura di Genova, per spaccio di cocaina. Da quel giorno l'inchiesta si è allargata a macchia d'olio in molte questure italiane, arrivando a stilare, quest'oggi, la lista dei 25 agenti considerati consumatori abituali di cocaina, pronta per essere inviata al Viminale. Dall'articolo pubblicato quest'oggi sul Corriere Della Sera (autore Marco Imarisio), emerge che l'indagine ha portato alla luce un quadro agghiacciante riguardo a questi tutori della legge; sono stati arrestati ed indagati poliziotti che hanno lavorato nelle procure di Milano, Asti, Lodi, Novara, Mondovì e Genova, ed i magistrati hanno prova di credere che (cito testuali parole): "Gli agenti abbiano goduto di una rete di connivenze. Non un complotto da parte di cittadini al di sopra di ogni sospetto".
La scoperta di questo traffico è avvenuta quasi in maniera casuale: Dopo l'arresto nel 2007 dell'agente Massimo Pigozzi, fermato per aver violentato 3 prositute nelle questura di Genova (già condannato nel luglio 2008 per violenze inferte a dei manifestanti del G8 nella casema di Bolzaneto), si è deciso di intercettare le telefonate di un suo collega di turno. Da quest'ultime (a dir poco aberranti) sono emersi diversi riferimenti a festini a base di cocaina, che hanno fatto scattare i controlli.

Questi fatti hanno letteralmente minato la credibilità del lavoro degli agenti onesti operanti nella Polizia di Stato, che tutti i giorni rischiano la vita per tentare di mettere un pò di ordine nella nostra bella Italia (ai quali vengono tagliati, tra l'altro, sempre più i fondi).
Quello che, sinceramente, mi indigna di più è il tentativo di limitare l'uso delle intercettazioni telefoniche da parte del governo che hanno proprio permesso alla GdF di scoprire queste "Mele marce" (per utilizzare il termine usato dal questore di Genova). Navigando su Youtube, ho trovato un video (pubblicato da RollingD83) che penso possa descrivere al meglio quello che vi ho esposto fin'ora:

martedì 17 marzo 2009

Ratzinger riguardo all'Aids: I preservativi non servono, anzi, aumentano il problema


Ancora una volta Benedetto XVI ha fatto parlare di se. Quest'oggi il santo padre ha tenuto una conferenza a bordo dell'aereo del Vaticano (in rotta verso il Camerun, per il "tour" papale in Africa) dichiarando quanto segue riferendosi al problema dell'Aids (dilagante nei paesi di quel continente): "non si può superare con la distribuzione dei preservativi che, anzi aumentano i problemi". La soluzione proposta da quest'ultimo è ''una umanizzazione della sessualità, cioè un rinnovamento spirituale e umano che comprende un nuovo modo di comportarsi gli uni verso gli altri, e in secondo luogo una vera amicizia nei confronti delle persone che soffrono''. Dopo questa a dir poco sconcertante notizia, non ho potuto fare a meno di pensare a quanto possano forviare queste frasi, dette da un personaggio così autorevole (soprattutto in Africa). La posizione della chiesa a riguardo non è una novità, ma, a parer mio, l'alto prelato non ha potuto trovar momento peggiore per ribadirne quest'ultima. Nelle soluzioni ha parlato di rinnovamento spirituale da parte delle popolazioni, non sarebbe male che parlasse piuttosto di un ammodernamento delle posizioni del Vaticano (che, oltre che ad essere arretrate, sembrano regredire, in maniera anche abbastanza veloce). Spero che, in realtà, i media abbiano solamente frainteso le frasi del pastore tedesco; dato che, essendo un uomo di chiesa (e quindi casto), non ha mai potuto utilizzare i cosiddetti "condom", ne tantomeno carpirne al meglio il loro funzionamento: Probabilmente pensa che si riempino d'acqua e che si utilizzino come gavettoni (che, in questo caso, possono aumentare davvero i problemi, soprattutto in paesi con gravi carenze idriche come quelli africani).

sabato 14 marzo 2009

Droga: Risultati fallimentari, ma Giovanardi non demorde


Il tema droga è uno di quelli più discussi nello scenario politico degli ultimi 20 anni e, dall'entrata in vigore della legge Fini-Giovanardi (l. 49/2006 che abolisce le distinzioni tra droghe leggere e droghe pesanti equiparandone la pena), i dati mostrati alla conferenza di Trieste non potevano risultare peggiori: aumentano gli arresti e le denunce dei consumatori (7,5%) soprattutto per cannabis, ma al tempo stesso diminuiscono i sequestri (-10%), portando le carceri ad essere sovraffollate soprattutto di tossicodipendenti (che sono tutt'ora il 26,8% del totale dei detenuti); i "fatturati" annuali delle associazioni criminali crescono (arrivando a 300miliardi di dollari) portando un aumento della produzione di sostanze illegali. Questi numeri possono solamente definire con maggior chiarezza la situazione totalmente fallimentare della "crociata" proibizionista portata avanti dal sottosegretario Giovanardi che, tra l'altro, non tende a cambiare rotta dichiarando che le tabelle vanno aggiornate abbassando i livelli di consumo personale (portando, così, solamente ad un aumento degli arresti). Le dichiarazioni del presidente della camera sull'argomento sono le seguenti: "Non esiste un diritto a drogarsi e drogarsi è un illecito per i danni alla persona e alla società" (questa negazione dei diritti allora, a parer mio, dovrebbe essere estesa anche al consumo di alcool e tabacco essendo droghe che possono essere molto più pericolose della stessa cannabis, oggi illegale). Io, personalemente, non sono favorevole ad una legalizzazione di tutte le sostanze stupefacenti, ma sono convinto che sia necessaria una netta distinzione a riguardo (non si può equiparare uno spinello ad una siringa di eroina) e ad una più corretta informazione (quest'ultima è distorta per lo più dalle stesse politiche, definendone tutto il male possibile o tutto il bene possible), tale da poter affrontare il problema in maniera piu oggettiva. Non si può continuare ad arrestare i cosiddetti "pesci piccoli" (come nel caso el 17enne romano in comunità da 5 mesi per essere stato colto in flagrante con 3 grammi di hashish) portando avanti solamente un clima di terrore inutile. Personalmente credo che con la sola repressione il problema non sarà mai risolto.

Vi allego il link del "Libro Bianco sulla Fini-Giovanardi" presentato alla conferenza di Trieste dalle associazioni Antigone, Forum Droghe e La società della Ragione. Nel documento sono illustrati e commentati i dati sulle conseguenze penali e sulle sanzioni amministrative della legge.

giovedì 12 marzo 2009

La notte dei pianisti viventi: Aggirata la norma delle impronte in parlamento


E' di poco fà la notizia ANSA riguardante il ritorno dei famigerati pianisti del parlamento. L'episodio è accaduto stamane alla camera (durante il voto sulle mozioni anti-crisi, tra cui quella di Franceschini sull’assegno di disoccupazione) dove i deputati Guido Dussin della Lega e Carmelo Lomonte del Mpa hanno votato anche per i "compagni di banco" assenti (Matteo Salvini ed Elio Belcastro). Il fatto in se non è una novità (infatti era già accaduto molte altre volte che qualche deputato "furbetto" schiacciasse il pulsante per la votazione al posto di qualche deputato assente), ma quello che fa discutere è che è stato compiuto a 3 giorni dall'entrata in funzione del sistema di voto con il rilevamento delle "minuzie" (cioè delle impronte digitali), voluto dal presidente della camera Gianfranco Fini per contrastare questo fenomeno. Questo avvenimento ha, difatto, reso pubblica la possibiltà di aggirare la norma. Il trucco è semplice: I due deputati hanno in pimis espresso tranquillamente la loro votazione col sistema delle minuzie e, successivamente, hanno premuto il pulsante dei vicini Salvini e Belcastro (che utilizzano ancora il vecchio sistema dato che appartengono al gruppo dei 21 parlamentari rifiutatisi di rilasciare alla camera le proprie impronte), ottenedo così l'effetto voluto cioè deputato assente e voto di quest'ultimo espresso (mistero proponibile alla trasmissione Voyager di Giacobbo). Emblematico, tra l'altro, anche il tentativo di Dussin di coprire con la gazzetta dello sport l'azione illecita che stava compiendo (roba da parodia satirica). Questo episodio fa molto pensare dato che per installare il nuovo impianto di votazione sono stati spesi fondi pubblici pari a 500mila euro, resi un'inutile spesa dopo stamane. La dichiarazione di Fini sull'accaduto è stata abbastanza discreta: "Pare sia accaduto che due deputati che votavano con il nuovo sistema, abbiamo votato per un compagno di banco che aveva rifiutato il nuovo sistema di voto e votava ancora con il vecchio sistema. Se questo è veramente accaduto, e stiamo facendo le verifiche necessarie, non vi è dubbio che chiederò all’Ufficio di Presidenza di sanzionare ogni irregolarità".
Concludendo spero solamente che su questo fatto vengano presi i dovuti provvedimenti ed invito il Presidente Della Camera a definire l'obbligatorietà del rilascio delle impronte per ogni parlamentare permettendo così che atti di questo tipo non abbiano un domani. A voi i commenti

mercoledì 11 marzo 2009

Anche la Carlucci vuole censurare il web


Come se non bastasse l'emendamento D'Alia passato al senato per imbavagliare il web, anche l'on. Gabriella Carlucci (fotografia a fianco) ha deciso di scendere in campo, proponendo una legge per stringere un cappio intorno al collo della rete. La proposta, dal titolo quasi ridicolo dato il fine ultimo (“Internet territorio delle libertà, dei diritti e dei doveri”), avrebbe lo scopo ufficiale di contrastare il fenomeno della pedopornografia online; ma diverse stranezze sono presenti in questa “teoria” legislativa: Nel documento non è presente nessuna parola (benchemeno un articolo) che si riferisca al contrasto dell'aberrante pratica (pedofilia), ma vieta perlopiù l'anonimato online. Ma andiamo ad analizzarlo più nel dettaglio: Nei 4 articoli in cui si presenta, il più interessante è il secondo; nel primo comma “E’ fatto divieto di effettuare o agevolare l’immissione nella rete di contenuti in qualsiasi forma (testuale, sonora, audiovisiva e informatica, ivi comprese le banche dati) in maniera anonima” (oltre che essere utopico, va a ledere il diritto di privacy dei cittadini, tanto a cuore al governo per quanto riguarda la norma anti-intercettazioni); nel secondo comma si specifica la responsabilità (con possibilità di sanzioni) dei provider che consentono pubblicazioni (di ogni tipo, quindi anche testuali come un commento) anonime (ancora più utopico del primo); il terzo comma, a parer mio il più interessante, propone di utilizzare le stesse norme relative alla stampa per quanto riguarda i reati di diffamazione (praticamente si potrebbe trattare giuridicamente un blog al pari di un quotidiano di stampa nazionale, con un possibile oscuramento preventivo del suddetto). Ancora una volta, secondo me, si sta attuando un tentativo di repressione dell'unica forma di libera espressione che è rimasta nel nostro paese (trasformando quest'ultimo in un bel regime mediatico). Per concludere vorrei consigliare all'onorevole “soubrette” Gabriella Carlucci, di consultare, la prossima volta, almeno qualche esperto del settore, dato che, da questa proposta di legge, sembra che lei non sappia nemmeno accendere un computer. A voi i commenti

martedì 10 marzo 2009

Conversazioni ferroviarie

Venerdì pomeriggio tornando in treno da Milano, ho avuto il piacere di intrattenere una conversazione con due miei compagni di sventura, due simpatici signori torinesi che stavano ringraziando come me le Fs per l’ ennesimo inspiegabile blocco nel nulla del mio treno preferito: il Torino Milano. È stata una discussione interessante come non ne facevo da tempo: abbiamo iniziato pacatamente a lamentarci di tutti i mali dei treni che, se non ve ne siete ancora accorti, aumentano ogni giorno di più. Ricordo a tal proposito che il mio abbonamento Novara - Milano che 5 anni fa pagavo 45.50 euro, oggi mi costa 56.50 e aumenterà nei prossimi mesi fino a diventare circa 60 euro. Ovviamente nel prezzo del biglietto sono anche comprese tutte le diverse malattie infettive che non puoi non prenderti se viaggi Fs.. farsi un giro sui treni del passante linea s6 per credere. Poi, fra noi tre viaggiatori la conversazione è proseguita. Uno dei miei interlocutori ci ha raccontato che molto tempo fa gli era capitato di visitare a Firenze un centro per le riparazioni dei treni efficiente, ben curato e con un autentico patrimonio di tecnologia e conoscenze. Alcuni anni fa ci è tornato per trovare al suo posto un rudere in decadenza. Già, perché oramai da una decina di anni le riparazioni del materiale rotabile sono state esternalizzate date, cioè, in gestione a privati tramite concorsi pubblici di nota trasparenza, con il risultato che sul mio treno preferito si rompono porte , carrozze, riscaldamenti nonostante le date della revisione siano recenti. Per usare le parole del mio compagno di viaggio” sono proprio revisionati con il culo”. Ma potevamo solo parlare dei treni? Essendo tutti e tre pendolari ci siamo fermati a sognare ,proprio come degli adolescenti, un mondo perfetto in cui attorno alle più grandi città d’ Italia per esempio Torino e Milano sia costruita una rete di trasporti metropolitani che colleghi tutto l’ Hinterland togliendo il traffico dalle strade e dalle ferrovie, sull’ esempio di tutte le città europee prima fra tutte Londra. E poi, quasi vergognandoci dei nostri sogni adolescenziali, ci siamo tornati alla dura realtà, la realtà di un' Italia che nonostante i crescenti problemi che ha con i trasporti per noi comuni mortali, noi poveri pendolari, preferisce costruire IL PONTE.. non che il ponte non sia una cosa utile ma che senso ha spendere miliardi su miliardi un ponte che colleghi Reggio Calabria e Messina quando, e lo dico per esperienza, per arrivare a Reggio da Taranto devi affrontare almeno 8 ore di viaggio sulla strada delle morte, la ss 106? E così parlando siamo arrivati a Novara dove ho salutato i miei compagni di sventura ma, ripensandoci, mi faccio delle domande. Innanzitutto mi chiedo in che democrazia viviamo se gente come i pendolari e,più in generale, i molti italiani che usano i trasporti pubblici devono subire le angherie di un sistema che non funziona senza potere fare sentire la loro voce? Perché se i treni sono sporchi e in ritardo io non posso far sentire la mia voce e soprattutto prendermela con qualcuno, fare assumere le responsabilità a qualcuno? Perché solo ragionando con il buon senso la maggioranza degli italiani individua delle priorità nella lista delle cose da fare per ricostruire questo paese mentre i politici e i manager italiani sono lontani anni luce dalle nostre esigenze? E Soprattutto perché di fronte a un sistema di trasporti da paese del terzo mondo e a tante altre cose, nessuno si scandalizza.. o meglio SI INCAZZA profondamente ma siamo tutti rassegnati al fatto che in Italia le cose non cambieranno mai?

venerdì 6 marzo 2009

Altri tagli alla sicurezza: Il governo prepara il clima giusto per le ronde.


L'insicurezza nel nostro paese cresce di giorno in giorno, ma quelli che diminuiscono sempre piu sono i fondi alle forze dell'ordine. Altri tagli indisciminati del governo sono stati inflitti sulle teste dei già impoveriti tutori della legge. I numeri parlano da soli: 254 milioni per il 2009, 270 per il 2010, e 480 per il 2011. Preoccupante anche la situazione descritta dai principali sindacati di polizia sulla questione delle "volanti in garage" per mancanza di benzina; L'Associazione Nazionale dei Funzionari di Polizia ha dichiarato quanto segue: "A Roma, dall'inizio dell'anno si sono fermati 250 mezzi. E a Napoli sono in garage in attesa di manutenzione 228 auto con i colori della polizia, 108 del tipo normale"; e il drammatico quadro non si ferma qui (a Milano, ad esempio, mancano 600 agenti e 257 auto sono ferme perché mancano i fondi per le riparazioni). La crisi, in questi ultimi tempi, si sta facendo davvero sentire, tanto che il governo non sa dove "mettere le mani" per trovare fondi alla sicurezza (pur essendogli pervenuti consigli dall'opposizione riguardanti un recupero di "liqiudi" colpendo l'evasione fiscale ormai a livelli mostruosi, tassando i redditi piu alti, o ancora riducendo ad un solo giorno le elezioni previste per giugno, per risparmiare almeno qualche milione); nonostante ciò, il ministro Maroni definisce il problema come inesistente e, anzi, dichiara che gli stanziamenti destinati all'ordine pubblico sono aumentati e aumenteranno, mentre intanto il Viminale invia circolari alle questure italiane, invitandole a risparmiare sulle indagini dato che "la decurtazione degli stanziamenti per il capitolo delle missioni è stato, per il 2009, particolarmente rilevante". Questo è davvero un brutto momento per l'economia, non lo metto in dubbio, e la crisi non salva nessuno stato (ne rossi, ne neri e nemmeno azzurri), ma le azioni attuali del governo rasentano davvero l'assurdo. Il nostro caro Presidente del Consiglio continua ad avere un chiodo fisso nel cervello: Il ponte sullo stretto di Messina che, senza che sia stata poggiata nemmeno la prima pietra, è gia costato agli italiani 200 milioni di euro dalla precedente legislatura "PDLina", quando al progetto ci pensava l'ex ministro Lunardi (consulenze alla "ragionier Cane" di Mai Dire). Questo progetto svuoterà le casse statali di 6 miliardi di euro, che sarebbero potuti servire per sistemare la situazione spiegata poc'anzi (o la miriade di altre disastrose situazioni di importanza maggiore).
Concludendo, vorrei rassicurare voi cari lettori: Allo stato non mancano i soldi per la benzina (o riparazioni) per le sue auto, la prova sono le auto blu (con tanto di parlamentare felice a bordo) che sfrecciano tranquillamente con il serbatoio pieno fino all'orlo; questa dei talgi è, in realtà, solo un'altra "brillante" idea del governo: Dopo la "giustizia fai da te" delle ronde, arriverà presto il "pieno fai da te" per la polizia.

martedì 3 marzo 2009

Crisi della "munnezza" risolta: Ma, stranamente, se ne sente ancora la puzza.


Quest'oggi è stato presentato il rapporto annuale di Legambiente 2009, elaborato dall’istituto di ricerche Ambiente Italia, sullo stato di salute del nostro bel paese. La situazione, purtroppo, non è buona, soprattutto per quanto riguarda i livelli di inquinamento dell'aria provocati dai PM10; la "notizia inaspettata", però, sono i numeri presentati dall'istituto inerenti alla crisi dei rifiuti, che definisce quest'ultima non risolta (al contrario delle dichiarazioni del governo) soprattutto nel centro-sud. Riporto parte del rapporto:
Il 54% dei rifiuti urbani in Italia viene ancora smaltito in discarica, con il record della Sicilia che raggiunge la percentuale del 94%. Negli ultimi 15 anni 5 regioni - Calabria, Campania, Lazio, Puglia e Sicilia - sono state commissariate per l’emergenza rifiuti, costata agli italiani circa 1,8 miliardi di euro, senza aver ottenuto alcun risultato tangibile. Clamoroso il ritardo impiantistico nel meridione d’Italia dove è attivo addirittura il 47% delle discariche di tutto il Paese, solo il 14% degli impianti di compostaggio di qualità e il 28% degli impianti per il trattamento meccanico biologico. Altre due emergenze riguardano invece tutto lo Stivale: l’aumento della produzione nazionale dei rifiuti urbani (+12% dal 2000 al 2006, nonostante esistano esperienze europee dove la prevenzione è stata praticata con successo come in Germania, Regno Unito, Belgio e Svezia) e il fenomeno degli smaltimenti illeciti di quelli speciali (nel 2005 ne sono scomparsi nel nulla 19,7 milioni di tonnellate, formando un’immaginaria montagna con base di 3 ettari e alta 1.970 metri e alimentando un business illegale annuo di circa 4,5 miliardi di euro).
Le ricerche (fortunatamente), tuttavia, parlano anche di miglioramenti soprattutto nei paesi del nord ed in Sardegna (dove, durante la presidenza Soru, è passata dal 3% nel 2002 al 38% nel dicembre 2008); insomma, qualche miglioramento, seppur esiguo, c'è stato.
Le richiese di Legambiente al governo sono le seguenti:
Al Governo chiediamo di garantire la certezza normativa, a partire dal passaggio tassa/tariffa, senza ulteriori proroghe e slittamenti; di chiudere la stagione dei commissariamenti per l’emergenza rifiuti nel Centro Sud, che ha portato solo sperpero di risorse pubbliche e deresponsabilizzazione degli enti locali inadempienti, e di introdurre finalmente i delitti ambientali nel codice penale, con l’istituzione di un fondo per le bonifiche dei siti orfani.
Con questo,però, non voglio si pensi che il tutto sia partito dalla mala gestione del centrodestra a livello statale nell'ultimo anno (il problema infatti sussiste dal 94': Sia la sinsitra, sia la destra ed anche il centro hanno le mani in pasta in questo), ma nessuno, fino ad ora, aveva fatto credere che questo problema sia stato chiuso (quando, invece, quest'ultimo si sta espandendo a macchia d'olio colpendo le altre regioni).
A quanto detto poc'anzi si possono aggiungere i numerosi filmati e documenti presenti sulla rete (basta scrivere su youtube "crisi rifiuti verità" o parole connesse per smascherare la farsa del governo) che mostrano in maniera efficace la totale insolvenza del problema. Nonostante questo, il governo continua a definire il caso come "risolto"; una dichiarazione di Silvio berlusconi del 3 febbraio 2009 riportava quanto segue: "abbiamo risolto la tragedia rifiuti riportando lo Stato a fare lo Stato". La propaganda del pdl (monopolizzando per l'ennesima volta i media), in raeltà, ha solo fatto credere ai cittadini che questo sia avvenuto, mostrando le immagini di Napoli ripulita (il centro effettivamente è stato sgomberato "spostando" i rifiuti in periferia o pagando alla Germania cifre astornomiche per smaltire i rifiuti campani); ma la verità, come si è visto, è un'altra. Gli inceneritori in progetto (come quello di Acerra), secondo studi approfonditi, possono creare gravi danni (quali tumori ecc..) alle popolazioni circostanti, portando, tuttavia, buone entrate alle cosche (non è da sottovalutare); lo stesso vale per le discariche. Concludendo, credo che una risoluzione di questo problema sia lontana con i sistemi adottati fino adesso; finchè la classe politica non si accorgerà che è necessario un cambiamento drastico sulle politiche ambientali (soprattutto per quanto riguarda l'obbligatorietà della raccolta differenziata tutt'ora inesistente) penso che questa situazione andrà aggravandosi sempre più. Prima o poi, la nostra strapagata casta, si renderà conto che questo problema non sarà più gestibile (nemmeno con tentativi di "insabbiamento"), spero solo che allora non sarà troppo tardi.

MENTRE IL RE SE LA RIDE NOI PIANGIAMO

Ciao a tutti e soprattutto un ciao al caro Kenzo che mi ha dato l opportunità di collaborare al suo blog dandomi uno spazio per scrivere i miei pensieri. Non sono una lettrice accanita di blog ma credo molto in questi spazi.. ci credo perché oramai se c’è un'unica speranza per questo paese e per il nostro futuro … siamo noi … noi tutti , i nostri pensieri le nostre idee che partono dal basso , che vengono ragionate a partire dalla realtà quotidiana e che per questo rappresentano il modo migliore per costruire una nuova politica. Infatti, a mio parere, quello a cui oggi assistiamo in parlamento, su telegiornali e giornali sia tutto meno che politico. È successo qualcosa, oramai 15 anni fa, che ha distrutto una politica malata, ma vera, per sostituirne una nuova … APOLITICA . Questo qualcosa si chiamava, e purtroppo si chiama ancora Silvio Berlusconi. Sulle macerie dei due partiti più importanti , la Democrazia Cristiana e il Partito Socialista Italiano, codesto essere è riuscito a radunare un insieme di forze politiche eterogenee che vanno dalla destra fascista, superficialmente addomesticata, di An, ai sopravvissuti della Dc e del Psi fino ad alcuni liberali.. senza dimenticare la cara, vecchia, “colorata”, Lega.. Lui è il presidente operaio che è anche il più ricco imprenditore in Italia.Lui mette d’ accordo tutti nella sua casa delle libertà .. libertà, libertà,libertà. Già ma cosa significa libertà? E soprattutto cosa ci fanno in un partito delle libertà gente che non è liberale per nulla come An, la Lega ecc. ecc... e poi questo benedetto partito sarà veramente liberale?? Non sarebbe male che mi sia riconosciuta la libertà di morire se sono molto malato o la libertà di drogarmi senza finire in galera.. Ma in fondo la destra si sta rapidamente costruendo sotto la bandiera Berlusconi re.. il vero disastro è l’ armata branca leoni che noi pietosamente definiamo ancora sinistra.. nei prossimi giorni vi delizierò con un insieme di interventi degli esponenti di coloro che dovrebbero essere”di sinistra” e di cui si capisce solo una cosa.. ovvero che non sanno nemmeno loro che cosa sia sinistra.. e mentre loro meditano su se stessi l’ Italia si agita in preda ad una crisi isterica …. disoccupazione, morti bianche, il caso di Cogne, giustizia, precariato, Amici, sicurezza, immigrazione, crisi, l’ isola dei famosi, il papa.. Ecco , perché scrivo , ecco perché provo a PENSARE.. ho come la sensazione che tutto si stia muovendo senza un’ idea, un progetto e che il nostro paese vada avanti solo per forza d’ inerzia.. e l’ unico modo per ritrovare un po’ di buon senso e forse un grande ideale che si spinga ad agire è tenere i cervelli accesi , ragionare, discutere se è necessario.. per questo scrivo.. per questo penso..

venerdì 27 febbraio 2009

Novità sugli scioperi: Ora si potranno fare lavorando

Questo pomeriggio c'è stato il via libera del governo al ddl sugli scioperi, ecco cosa cambierà, principalmente, per i lavoratori:
  • Per la proclamazione dello sciopero nei trasporti sarà necessario 'il 50% di rappresentatività di lavoratori.
  • Se tale quota non viene raggiunta, ''con una rappresentatività di almeno il 20% è necessario ricorrere al referendum preventivo e ottenere almeno il 30% dei consensi''.
  • Sciopero virtuale: Praticamente lo scioperante lavora a tutti gli effetti e il suo salario giornaliero verrà devoluto a fini sociali (questo tipo di scipero è previsto solamente per alcune categorie professionali definite essenziali come i trasporti pubblici)
  • Sanzioni per il blocco delle strade ai danni dei lavoratori stessi.
  • Nascita di una commisione di controllo atta a verificare l'impatto degli scioperi sui "servizi essenziali" con possibilità di prendere provvedimenti. La commissione sarà composta da un numero massimo di cinque membri scelti, su designazione dei Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, tra esperti di relazioni industriali e nominati con decreto del Presidente della Repubblica.
"Entro un anno - precisa il ministro Sacconi - il provvedimento dovrebbe andare a regime, con l'approvazione del parlamento della legge delega e dei decreti delegati"; la parte sindacale è scissa su questi provvedimenti: Bonanni (segretario della Cisl) dichiara di essere "rassicurato al disegno di legge delega appena approvato dal Consiglio dei ministri: e' molto largo e rinvia alla contrattazione''; Guglielmo Epifani (segretario della Cgil), contrariato da questa decisione del governo, afferma: "Sul diritto di sciopero non ci possono essere ambiguità, mentre Berlusconi sta imboccando la strada sbagliata, pericolosa per il sistema democratico, per le libertà delle persone, e per l'alterazione che può determinare nei rapporti tra imprese e lavoratori. Oggi interviene nel nome dei cittadini-utenti, domani potrebbe fare la stessa cosa in tutti i settori. Ma allora sarebbe il diritto stesso a essere compromesso" e invoca il cdm alla rinuncia della delega, chiedendo il confronto con le parti sindacali.
A parer mio, con questo ddl, il governo lede il diritto di sciopero presente nella carta costituzionale italiana e sferra, per l'ennesima volta, uno scacco alla democrazia. Voi cosa ne pensate?

mercoledì 25 febbraio 2009

Legge anti intercettazioni per salvaguardare gli italiani....con i colletti bianchi


E' acceso ormai da alcuni mesi il dibattito politico sul ddl Alfano sulle intercettazioni e sui limiti alla stampa. Prima di tutto vediamo insieme a grandi linee quali limiti imporrà questo ddl se verrà approvato: In primis non si potrà piu intercettare senza avere precedentemente dei gravi indizi di colpevolezza (praticamente se si vogliono intercettare dei criminali che stanno per compiere un omicidio, si dovrà aspettare che quest'ultimo venga effettuato, per poi trovare prove di colpevolezza di tali persone e solo allora si potrà "inutilmente" intercettarli); le intercettazioni dovranno avere una durata massima di 60 giorni (anche se il crimine stesso possa protrarsi oltre); le procure avranno un budget annuale da utilizzare (se finiranno quest'ultimo dovranno aspettere l'anno seguente per intercettare un crimine); per le intercettazioni ambientali si necessiterà la contestualità del reato (cioè si può intercettare solo durante l'effettivo svolgimento del reato, ne prima ne dopo).
Ora arriviamo ai limiti per la stampa: Non si potranno più pubblicare ne le intercettazioni, ne nessun atto giudiziario fino alla conclusione delle indagini o fino al termine dell'udienza del gip (scordatevi di venir informati sui fatti di cronaca, come, per esempio, il caso della clinica Santa Rita, o il caso Parmalat), pena fino a 3 anni di carcere per chiunque le pubblichi; innominabilità dei magistrati da parte della stampa (un'idea "rubata" al fondatore della P2 Licio Gelli, che l'aveva pensata nel 1976, capendone l'utilità, dato che un magistrato muto, non può informare l'opinione pubblica di eventuali provvedimenti presi dall'alto per eliminare qualche sua scomoda indagine).
Questi provvedimenti sono stati presi, dichiara Angelino Alfano, per salvaguardare la privacy di milioni di italiani intercettati (peccato che le cifre parlino di 124.845 intercettazioni nel 2007, e, natuaralmente, non costituiscono le persone intercettate, ma il numero di telefoni intercettati, dividendo drasticamente il numero effettivo). Personalmente non credo che la gran parte degli italiani abbia il timore di essere intercettato, a meno che non abbia qualcosa da nascondere, ma, tornando alla questione sui limiti ai giornalisti, sentiamo alcune dichiarazioni: questo ddl (dichiara Donatella Ferrante, capogruppo PD in commisione di giustizia alla camera): "E' oscurantismo totale"; secondo Giuseppe Cascini (segretario dell'Associazione Nazionale Magistrati): "Se passasse questa legge i giornali sarebbero bianchi per il 70,80%. Non si potrebbe scrivere su un necrologio "barbaramente ucciso" perchè parole estratte dagli atti". Meditando su tali dichiarazioni (accuratamente tralasciate dai principali media), penso a come si possa drasticamente ridurre la libertà di informazione per i liberi cittadini, favorendo (per l'ennesima volta) l'impunità per i criminali; e, mentre sto a meditare, noto che la procura di Roma ha chiesto l'archiviazione del procedimento contro Berlusconi e Saccà per per la vicenda delle intercettazioni su presunti favori nei confronti di alcune attrici e le presunte trattative per il passaggio all'opposizione di senatori della maggioranza che sosteneva il governo Prodi (chiedendo al gip, natuaralmente, l'immediata distruzione delle intercettazioni). Concludendo vi lascio alle dichiarazioni di Maurizio Gasparri ad un convengo per la discussione di questo ddl con la stampa: " E' finito il carnevale, il ddl è sacrosanto perchè difende i cittadini", "Quali cittadini?" chiede qualcuno nell'aula; quelli che vogliono delinquere in tranquillità, aggiungierei.

lunedì 23 febbraio 2009

Questione ronde: Volontari o squadristi?


Dopo il passaggio, venerdì scorso, del decreto antistupri da parte del governo, l'opinione pubblica continua a dividersi sulla legittimazione della "giustizia fai da te" definita con il termine di ronde. Dal governo l'idea (o almeno l'intenzione che esprimono all'opinione pubblica) sarebbe quella di legittimare e regolarizzare le associazioni di "volontari di strada", non armati, che dovrebbero offrire un contributo alla comunità in termini di aiuto e controllo del proprio territorio; l'ispirazione sarebbe pervenuta dall'associazione City Angels, atea e apolitica, che per prima ha iniziato, con metodi non violenti, a controllare il territorio milanese (ora si è espansa anche in altre città). Il problema che sorge, però, dal decreto nasce appunto sulle associazioni che potrebbero costituirsi in futuro grazie a questa legittimazione, facendo sfuggire di mano la situazione. A mio parere, con l'aumento allarmante della xenofobia e del razzismo sul territorio italiano (fomentato soprattutto dai media), si potrebbe favorire la nascita di fenomeni squadristi veri e propri (dato che è necessaria solamente la firma di un sindaco per legittimare qualsiasi ronda e, dal momento che diversi comuni hanno sindaci leghisti di stile "borgheziano"). In questi ultimi tempi, infatti sono numerosi gli episodi di razzismo e di xenofobia nei confronti degli immigrati e dei disagiati (per esempio l'incendo del cittadino indiano alla stazione di Nettuno a Roma, o il raid punitivo, compiuto da Forza Nuova, conclusosi con il violento pestaggio di 4 immigrati rumeni regolari); da ricordare anche l'episodio di Torino: dove per mesi dei ragazzi hanno avuto la brilante idea di risolvere i problemi del "Tossic Park" prendendo letteralmente a sprangate i tossicodipendenti: Al momento dell'arresto questi "giustizieri fai da te" sono rimasti basiti dall'azione della polizia nei loro confronti.
Sicuramente si può comprendere la richiesta della popolazione di aver più sicurezza nelle strade, ma in questo modo, a parer mio, si rischia solo di ledere " il monopolio della violenza" necessario ad ogni stato per garantire un equa giustizia.
Concludendo, penso che il governo dovrebbe innanzi tutto riformare l'apparato giudiziario italiano (garantendo la certezza della pena per tutti i reati) e naturalmente fornire più risorse e uomini alle forze dell'ordine (questo decreto prevede 1.500 poliziotti in più, ma in 3 anni ne usciranno 12.000) che esistono appunto per garantire la nostra sicurezza.
Spero solamente che questo atto del governo (insieme alla monopolizzazione dei media e dell'esercito nelle strade) non faccia parte di un subdolo piano per abituarci a vivere in uno stato dai tratti sempre più autoritari. Forse il mio pensiero è catastrofista, forse no, solo il tempo potrà dirlo.

venerdì 20 febbraio 2009

La rai censura Youtube: l'inizio della fine?


Poco fa, non avendo avuto modo di vedere l'intervento integrale di Benigni al festival di Sanremo, ho deciso di andare a cercarlo su youtube. Dopo circa 10 minuti di inutile ricerca, sono venuto a conoscenza della scottante verità: la RAI ha censurato ogni video che riportasse spezzoni del 59esimo festival della canzone italiana, perchè violano, secondo la televisione di stato, i diritti di copyright. Ora, se tal cosa fosse fatta da un'emittente privata potrei anche comprendere il gesto, ma, visto che ogni italiano paga un canone obbligatorio alla nostra cara RAI, non vedo come possa avvalersi anche del diritto di reclamare un copyright, dato che è a tutti gli effetti un "dipendente" statale atta a servire i cittadini italiani, e allora mi chiedo: Come mai io (cittadino italiano che con i propri soldi contribuisce alla vita della rai) non posso aver la libertà di visionare uno spezzone di un suo programma caricato su un sito libero da altri cittadini italiani? La risposta è presto data: la nostra televisione pubblica ha da poco creato un sito www.rai.tv dove è possibile visionare (dopo aver scaricato Microsof Silverlight) i video accuratamente selezionati e tagliati dall'emittente stessa (naturalmente con pubblicità all'inizio di ogni video). La mia paura (che spero sia infondata) è che i dirigenti RAI non abbiano intenzione di fermarsi qui, ma vogliano applicare una bella censura alla rete, eliminando anche filmati, a loro scomodi, mandati in onda sulla nostra emittente pubblica (per fare un esempio l'intervista di "che tempo che fa" a Marco Travaglio, dove la RAI ha anche ricevuto una multa dall''Agcom). Ora, se nemmeno sulla rete siamo davvero liberi, ditemi voi dove lo siamo ancora.

giovedì 19 febbraio 2009

Caso Mills: I media tacciono, Silvio festeggia


Vorrei parlare di un fatto che è stato un pò accantonato dai media italiani, il caso Mills. Prima di tutto facciamo un passo indietro ricapitolando i fatti:
David Mills è un avvocato inglese laureato ad Oxford; In passato quest'uomo fu consulente Fininvest per la finanza estera britannica. Nel febbraio 2004 Mills ricevette 600.000 dollari da Silvio Berlusconi per aver taciuto delle informazioni nelle testimonianze per due processi (nel processo per corruzione alla Guardia di Finanza e nel processo dei fondi neri di All Iberiain) nei quali Mr.B (come lo chiama lui) era coinvolto. L'avvocato, dopo aver ricevuto la tangente e preoccupato perchè la somma non era dichiarata al fisco inglese, decise di spiegarne la provenienza al suo commercialista scrivendogli una lettera. Quest'ultimo, non volendo entrare in guai giudiziari, informò le forze dell'ordine inglesi che lo trasmetterono a quelle italiane.
Il processo per corruzione, avvenuto a Milano, all'inizio vedeva imputati lo stesso avvocato e Silvio Berlusconi, ma grazie al lodo Alfano (l. 124/08) (legge varata dal governo berlusconi il 22 luglio 2008 che sospende qualsiasi processo alle 4 piu grandi cariche dello stato, e che in questo momento è al vaglio della corte costituzionale che deciderà la sua eventuale incostituzionalità ad ottobre) quest'ultimo si "salvò". Lunedì David Mills è stato condannato a 4 anni e 6 mesi, per falsa testimonianza e per aver ricevuto tangenti, inoltre l'avvocato sarà interdetto dall'esercizio per 5 anni e dovrà versare 250.000 euro (ironia della sorte) alla presidenza del consiglio costituitasi parte civile nel processo. Il fatto però non termina qui; l'attuale ministro britannico per le olimipadi del 2012 Tessa Jowell (ex moglie di Mills) ha rischiato il posto, dopo aver dichiarato di aver utilizzato parte dei 600.000 dollari quando era moglie di Mills.
La notizia della condanna dell'avvocato ha fatto letteralmente il giro del mondo, ne hanno parlato le più grandi testate giornalistiche mondiali, arrivando tutte alla conclusione che, se questo fatto fosse avvenuto in un'altra democrazia occidentale, sicuramente avrebbe messo a repentaglio la vita del governo. Ma questo fatto è avvenuto in Italia, dove, tra l'altro, si è tentato di nasconderlo in tutti i modi possibili, e dove è passato come un fatto secondario; il nostro bel paese è rinomato in tutto il globo per i vari metodi utilizzati da Mr.B per sviare i processi. Quest'ultimo non ha nemmeno rilasciato una dichiarazione a rigurado: Troppo occupato, secondo i suoi, a festeggiare la vittoria elettorale in Sardegna. Ancora una volta il Silvio nazionale ha dato esempio di come è semplice per lui utilizzare la sua carica e i suoi poteri mediatici per insabbiare i fatti; e ha dimostrato per l'ennesima volta che nella penisola italica la legge NON è uguale per tutti.

Si parte!

Innanzi tutto vorrei salutare chiunque, cercando momenti di svago o alla ricerca di informazioni, si sia imbattuto su questo blog (per ora ad una fase embrionale). Anche io, dopo qualche tempo passato da lettore di blog, ho deciso di dire la mia creando questo spazio. Questa mia decisione è data più che altro dall'indignazione che ho per il lavoro svolto dalla classe politica italiana attuale; e, visto che in questa repubblica (se così si può ancora chiamare) gli altri mezzi di comunicazione sono pressochè tutti monopolizzati dalla classe politica stessa, l'unica cosa che ci rimane è la rete. Utilizzerò questo spazio per analizzare fatti di attualità facendo uso di una buona dose di spirito critico (quando servirà), sperando un buon seguito di commenti, anche di opinione contraria, così che si possano confrontare idee e pensieri per arrivare ad un dialogo costruttivo. Spero di farcela. buona lettura.