sabato 14 marzo 2009

Droga: Risultati fallimentari, ma Giovanardi non demorde


Il tema droga è uno di quelli più discussi nello scenario politico degli ultimi 20 anni e, dall'entrata in vigore della legge Fini-Giovanardi (l. 49/2006 che abolisce le distinzioni tra droghe leggere e droghe pesanti equiparandone la pena), i dati mostrati alla conferenza di Trieste non potevano risultare peggiori: aumentano gli arresti e le denunce dei consumatori (7,5%) soprattutto per cannabis, ma al tempo stesso diminuiscono i sequestri (-10%), portando le carceri ad essere sovraffollate soprattutto di tossicodipendenti (che sono tutt'ora il 26,8% del totale dei detenuti); i "fatturati" annuali delle associazioni criminali crescono (arrivando a 300miliardi di dollari) portando un aumento della produzione di sostanze illegali. Questi numeri possono solamente definire con maggior chiarezza la situazione totalmente fallimentare della "crociata" proibizionista portata avanti dal sottosegretario Giovanardi che, tra l'altro, non tende a cambiare rotta dichiarando che le tabelle vanno aggiornate abbassando i livelli di consumo personale (portando, così, solamente ad un aumento degli arresti). Le dichiarazioni del presidente della camera sull'argomento sono le seguenti: "Non esiste un diritto a drogarsi e drogarsi è un illecito per i danni alla persona e alla società" (questa negazione dei diritti allora, a parer mio, dovrebbe essere estesa anche al consumo di alcool e tabacco essendo droghe che possono essere molto più pericolose della stessa cannabis, oggi illegale). Io, personalemente, non sono favorevole ad una legalizzazione di tutte le sostanze stupefacenti, ma sono convinto che sia necessaria una netta distinzione a riguardo (non si può equiparare uno spinello ad una siringa di eroina) e ad una più corretta informazione (quest'ultima è distorta per lo più dalle stesse politiche, definendone tutto il male possibile o tutto il bene possible), tale da poter affrontare il problema in maniera piu oggettiva. Non si può continuare ad arrestare i cosiddetti "pesci piccoli" (come nel caso el 17enne romano in comunità da 5 mesi per essere stato colto in flagrante con 3 grammi di hashish) portando avanti solamente un clima di terrore inutile. Personalmente credo che con la sola repressione il problema non sarà mai risolto.

Vi allego il link del "Libro Bianco sulla Fini-Giovanardi" presentato alla conferenza di Trieste dalle associazioni Antigone, Forum Droghe e La società della Ragione. Nel documento sono illustrati e commentati i dati sulle conseguenze penali e sulle sanzioni amministrative della legge.

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